Il Grande studio (cinese tradizionale: 大學; cinese semplificato: 大学; pinyin: Dà Xué) è il primo dei Quattro libri che furono scelti da Zhu Xi, sotto la dinastia Song come testi base del confucianesimo. Originariamente, era un capitolo del Libro dei riti.
Il libro è formato da un testo principale, attribuito a Confucio e da nove capitoli di commenti di Zengzi, uno dei discepoli di Confucio. La sua importanza è spiegata dall'introduzione di Zeng Zi a questo che egli considera la via di accesso alla conoscenza.
Alcuni concetti del libro fanno parte del pensiero politico cinese, sia classico che moderno. Per esempio, il concetto di pace o armonia universale è stato uno degli obiettivi della politica cinese, dalla dinastia Zhou al Kuomintang al Partito Comunista Cinese, così come uno dei punti centrali del pensiero di filosofi come Tan Sitong e Liang Qichao.
Il Grande Studio è importante perché espone molti temi della filosofia e del pensiero politico di Confucio, ed ha quindi avuto molta influenza sul pensiero cinese, classico e moderno. Il testo collega la crescita individuale a fini più alti, come la pace del mondo, come collega fra loro la dimensione spirituale e materiale. Inoltre, definendo il cammino dell'apprendimento (dao) in termini politici e sociali, il Grande Studio collega la dimensione spirituale alla pratica e presenta una visione del dao radicalmente diversa da quella contemplata dal taoismo. In particolare, il Grande Studio individua nel pensiero confuciano una tensione rivolta più al mondo presente che non a visioni trascendentali.